mercoledì 14 ottobre 2015

Fermata: Cordusio | Non lo sa, che si sta a destra sulle scale


L’allarme antincendio del mezzanino della metropolitana di Cordusio inizia improvvisamente a trillare mentre i pendolari stanno già sciamando ordinatamente verso l’uscita, diretti ai loro uffici.
Qualcuno alza lo sguardo verso il campanello rosso, la maggior parte lo ignora, nessuno cambia il proprio passo, svelto ma ordinato.

Insieme agli uomini in completo e alle donne con la cartella da lavoro si incolonnano sulla scala mobile due giovani nordafricani. Si affiancano sullo stesso gradino, chiacchierando.
Un pensionato col cappello in testa cerca di sorpassare sulla sinistra. Joseph se ne accorge e tira il compagno verso di sé, verso destra.

«Scusi - dice all’anziano – ma il mio amico è appena arrivato, non lo sa ancora che bisogna stare a destra sulle scale».
Io, dietro di loro, trattengo il fiato. Mi immagino già la risposta, un commento incattivito su “tutti voi che se venite qui dovete rispettare le regole”.
Aspetto che esploda la bomba.
E invece no.

«Vedrà, tempo due settimane ha già imparato tutto. Anche il dialetto milanese!», risponde l’uomo col cappello.
Sorrido, sollevata. Anche Joseph. «Non lo so neanch’io il dialetto milanese. Io parlo calabrese, sono stato nove anni in Calabria, sa. La Calabria la conosco bene, è bella, qui invece sembra più difficile…».
«Ma no, ma no, che l’è bela Milàn... Buona giornata!».
Fa un cenno di saluto con la mano, il pensionato, mentre è già andato via.

L’è bela Milàn”: questa Milano, sì.

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