Quando sua mamma le ha proposto di candidarsi a fare la volontaria per la Caritas in Expo, Chiara è rimasta perplessa per un po’.
Però ci ha riflettuto, e ha pensato che fosse una bella opportunità per conoscere meglio questa realtà che da una vita sfiorava grazie all’attività di volontariato della madre ma che non aveva mai conosciuto da dentro, e soprattutto perché il messaggio che la Caritas stava portando all’Esposizione universale di Milano le sembrava il più opportuno, il più mirato, il più necessario di tutti.
Lei ha 29 anni, vive a Cassano Magnago, in provincia di Varese, dove da sempre frequenta parrocchia e oratorio, suona l’organo in chiesa e fa l’educatrice degli adolescenti di Azione cattolica, e intanto sta finendo i suoi studi in musicologia, una specializzazione di Beni culturali.
«Qui, quando sono di turno, faccio la guida in Edicola. Mi hanno preparato prima, con un incontro nelle prime settimane di Expo, e poi ci hanno dato del materiale da studiare per essere pronti. Le prime volte sei un po’ impacciato, ma con l’esperienza diventa sempre più facile».
Un’esperienza che spera possa avere una continuazione dopo, nel suo futuro lavorativo.
«Mi piacerebbe fare la guida in un museo, oppure l’accompagnatrice turistica in giro per la città – racconta Chiara. D’altra parte lavorare con Caritas le è piaciuto e spera che anche questo rapporto possa continuare – Ora che ho conosciuto da dentro questa realtà ho visto quanto sia incredibile quello che fanno. Sarei ben contenta di offrire il mio tempo in questo campo anche dopo la fine di Expo».
Nessun commento:
Posta un commento