![]() |
Mosè |
Mosè ha 55 anni, e tutta l’aria di essere un “duro” dal cuore grande.
Ha scelto di dedicare il suo tempo al progetto Lu.po.rè., una sezione del Consorzio servizi sociali dell’Olgiatese che realizza l’ippoterapia – percorsi di riabilitazione con i cavalli – con ragazzi disabili.
«Io mi occupo di accudire gli animali, ma è bellissimo vedere, da una parte, la passione e il cuore che operatori e educatori mettono verso i ragazzi, dall’altra, invece, i progressi incredibili che hanno fatto queste persone disabili da quando hanno stretto questo rapporto con i cavalli».
Stefania ha 40 anni ed è una delle tre educatrici e operatrici di riabilitazione equestre (come si chiama tecnicamente la sua professione). Per Lu.po.rè se ne occupa dal 2007, hanno iniziato con un cavallo e una sperimentazione e oggi hanno sei animali e circa sessanta disabili dai 6 ai 60 anni.
«Oltre alle persone che fanno la riabilitazione classica, “in sella”, coi cavalli, abbiamo anche un gruppo di ragazzi, che soffrono di un lieve ritardo mentale, che fanno gli “ausiliari”, e cioè ci aiutano nella cura e nella gestione del cavallo, anche durante la terapia degli altri – racconta Stefania. – Soprattutto su di loro abbiamo visto dei cambiamenti incredibili.
«Io mi occupo di accudire gli animali, ma è bellissimo vedere, da una parte, la passione e il cuore che operatori e educatori mettono verso i ragazzi, dall’altra, invece, i progressi incredibili che hanno fatto queste persone disabili da quando hanno stretto questo rapporto con i cavalli».
![]() |
Stefania (a destra) con la collega Carla |
«Oltre alle persone che fanno la riabilitazione classica, “in sella”, coi cavalli, abbiamo anche un gruppo di ragazzi, che soffrono di un lieve ritardo mentale, che fanno gli “ausiliari”, e cioè ci aiutano nella cura e nella gestione del cavallo, anche durante la terapia degli altri – racconta Stefania. – Soprattutto su di loro abbiamo visto dei cambiamenti incredibili.
C’è Massimiliano ad esempio (il nome è di fantasia) che prima non diceva una parola, ora invece è in grado di fare un minimo di conversazione».
Nessun commento:
Posta un commento