lunedì 21 settembre 2015

L' Expo, l'Ikea e la scuola di mia figlia

Anche se manca poco meno di un mese e mezzo, è già ora di chiedersi: e dopo?
Cosa resterà di Expo, a tornelli e padiglioni chiusi?
No, non mi riferisco a quale sarà il destino dell'area: di quello si blatera – e non si quaglia – da anni.

Parlo dei contenuti: chi ha creduto veramente al tema Nutrire il pianeta. Energia per la vita ha cercato di fare informazione e cultura, e da molto prima del 1° maggio.
Sarà servito a qualcosa?

Ho sfogliato il catalogo Ikea


Nei giorni scorsi mi è arrivato a casa il nuovo catalogo dell'Ikea.

Sfogliando le pagine, tra mobili di cucina e contenitori per il cibo, mi hanno molto colpito i messaggi proposti attraverso le didascalie e le interviste ai designer: 

si parla di recupero degli avanzi di cibo, per non creare scarti,
di coltivazione anche in piccoli orti e spazi verdi, per avere prodotti vicini,
di condivisione di pranzi,
di riduzione di consumi 
e di raccolta differenziata.

Se anche il marketing, per vendere, punta su questi temi, allora qualcosa nella nostra testa e nelle nostre abitudini sta già cambiando.

Sarà un caso?


Quante scuole incontrate all'Expo


Nell'ultimo anno scolastico, moltissimi istituti hanno scelto di dedicare una parte importante della programmazione al tema del diritto al cibo per tutti o a quello più “verde” del rispetto per un pianeta inquinato e maltrattato.

Ho incontrato molti di loro in questi mesi in visita a Expo.

Come una scuola media di Cosenza, dove gli insegnanti hanno proposto percorsi sul recupero degli scarti in cucina e sulla riduzione degli sprechi.

Ho ritrovato Tomaso, conosciuto per altre vie e incrociato qui in veste di insegnante di spagnolo al Capponi di Milano, che mi ha spiegato come stessero preparando i ragazzi all'esame di terza media con un lavoro sui patrimoni dell'umanità, e li avessero fatti ragionare su come alcuni beni - cibo, acqua e terra – siano patrimonio di tutti gli uomini.

Ho parlato con insegnanti di diverse scuole della provincia di Lecco: loro durante l'anno hanno invitato operatori della Caritas che hanno aiutato gli studenti - dai ragazzi delle superiori ai bimbi delle elementari - a riflettere sulla mancanza di cibo sufficiente, oggi, anche per molti italiani e lecchesi: basta vedere come si riempie la mensa della loro città.

Un cartellone alla scuola dell'infanzia


Mia figlia ha appena iniziato la scuola dell'infanzia. 

Vicino all'ingresso, le insegnanti hanno appeso un cartello con il tema dell'anno: “Alla scoperta della natura: amare, nutrire, proteggere”.
Lo hanno anche declinato in alcuni obiettivi chiave:
rispettare e riconoscere il valore dell'ambiente, 

scoprire i prodotti della terra,

comprendere il significato di una corretta alimentazione, acquisendo abitudini alimentari positive.

Stiamo parlando di bambini che hanno minimo tre anni, e che ne avranno al massimo sei, sei e mezzo quando avranno finito l'anno scolastico.
Sono temi troppo difficili?

Io credo di no, che non si è mai troppo piccoli per questo.

Da mamma, sono contenta che, giocando, lei potrà crescere su questi concetti.
Da professionista che sta lavorando su questo, mi sembra una piccola vittoria: se qualcosa di tutto questo sarà entrato nelle nostre abitudini, nella nostra testa, grandi o piccoli che siamo, se avremo una nuova consapevolezza sul problema del cibo, allora Expo sarà servita a qualcosa.

Al di là degli assaggi, delle code ai padiglioni, dell'atmosfera un po' alla Gardaland, degli spettacoli di luci all'Albero della vita.


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