lunedì 28 settembre 2015

Esquilio, al lavoro per creare lavoro

Esquilio lavorava in banca fino a sei anni fa.
Faceva il dirigente del personale.
Poi la scelta di abbandonare il lavoro dopo trentacinque anni di attività.

«E adesso cosa fa?», chiedo.

«Adesso lavoro come un matto!», risponde lui con foga. Per la Caritas di Pioltello – specifica – dove abita con la moglie e i due figli, di 29 e 25 anni.

Da giovane aveva collezionato diverse esperienze di volontariato, soprattutto con la Croce Rossa e sulle ambulanze.
Poi negli anni era aumentato il carico di lavoro, si erano moltiplicate le trasferte in giro per l’Italia, gli impegni della famiglia si erano fatti più intensi e pian piano aveva lasciato l’attività nel sociale.
Finché, nel 2009, ha chiuso con la banca e ha deciso di riprendere il suo impegno nel volontariato, questa volta con la Caritas.
Pioltello è una realtà dell’hinterland di Milano dove la crisi ha picchiato duro e dove in molti, padri e madri di famiglia, italiani e stranieri, hanno perso il lavoro.

Tre anni fa Esquilio, assieme ad altri “colleghi” della parrocchia e di Caritas, ha conosciuto L’Alveare, un’associazione della parrocchia Chiesa Rossa di Milano, in un quartiere difficile e periferico come quello dello Stadera, e ha pensato che la loro esperienza potesse essere replicabile e utile in qualche modo anche a Pioltello.

E così è nata Granello di Senape, associazione che mette insieme la ricerca di lavoro delle persone in difficoltà economica che si rivolgono alla Caritas e alcune famiglie disposte a dar loro un’occasione – seppur piccola – di occupazione.

Dal trasloco di mobili e arredi allo svuotamento e alla pulizia delle cantine, dall’imbiancatura alla riparazione delle tapparelle, dai lavoretti di manutenzione alla cura dei giardini, i volontari di Granello di senape si impegnano a fare una prima valutazione del lavoro, a individuare chi tra i propri lavoratori è la persona adatta a eseguirlo, e concordano modalità e tempi di esecuzione. Poi garantiscono le coperture assicurative e il pagamento tramite voucher Inps.

A beneficiarne sono soprattutto madri e padri che hanno perso il lavoro nella morsa di questa crisi e che oggi lottano per fare la spesa e sostenere la rata del mutuo, che a volte non ce la fanno nemmeno a pagare la scuola dei figli, che sono costretti a saltare il pagamento delle bollette.

Famiglie normali, a cui è capitata la sfortuna di veder scadere i contratti di lavoro in contemporanea, e che per farcela contano sul pacco di alimenti che settimanalmente la Caritas distribuisce.
Ma che con queste occasioni lavorative non perdono la speranza, alleggeriscono il bilancio familiare, e a volte riescono anche a ritrovare un lavoro vero.


Questa storia è stata
pubblicata anche
sull'ExpoBlog di Caritas,
a questo link

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