in tutto questo spazio che è diventato il centro di Milano, c'è caos,
ci sono voci, musica, rumori.
Invece quando si arriva alla base di queste scale quello che colpisce di più è il silenzio.
È tutto cesellato alla perfezione il percorso di questo "trekking" simbolico che porta alla cima della montagna sacra e che, nelle intenzioni, voleva accompagnare a scoprire la biodiversità di un Paese, e il rispetto per la terra e la natura che hanno i suoi abitanti, e i riti di affidamento agli dei perché assicurino acqua, nutrimento, vita.
Tutto perfetto, curato nei dettagli del legno intagliato.
E poi si giunge lassù, e tutto è incompiuto, abbandonato, vuoto, silenzioso.
Come un sacrario, un tempio, un altare.
Un vuoto che testimonia che qualcosa, all'improvviso, è successo.
Quando la terra, la natura, gli dei hanno tradito, e tutto è stato travolto.
Il padiglione del Nepal è forse la cosa più forte qui dentro.
La Caritas ha attivato una rete di raccolta fondi per aiutare le vittime del terremoto in Nepal del 25 aprile scorso. Ecco come si può aiutare
Qui l'intervista a padre Pius Perumana, direttore di Caritas Nepal
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