lunedì 7 aprile 2014

Fermata: Padova - Pasteur | Tutti pazzi per il fashion solidale


Quel vestito l'aveva visto in un negozio di Berlino, e ci aveva fatto una malattia. Se ne era proprio innamorata.
Era stata proprio sul punto di comprarlo, ma poi la logica del portafoglio aveva vinto sul colpo di fulmine.
E adesso se lo trova davanti così, quasi a tradimento, in una vetrina di via Padova. Proprio lui, con quel suo blu elettrico che sembra quasi dirle «dai Giovanna, questa volta sono qui per te».
Anche perché questa volta costa un decimo, e Giovanna nel negozio ci entra, oltre al vestito blu compra altri due capi, in condizioni perfette, ed esce che ha speso una ventina di euro.
Questo negozio è stata una gran scoperta, pensa Giovanna, d'altronde le piacciono i vestiti belli, di marca - che male c'è? A quanta gente piacciono? - e qui ha anche la soddisfazione, oltre al risparmio sul portafoglio, che la sua passione per la moda ha anche un'utilità per gli altri.

Perché Share, così si chiama il negozio che ha alzato le saracinesche a metà marzo al 36 di via Padova, vende abbigliamento usato di grandi marche e in condizioni perfette, a prezzi molto bassi. Share, che sta per Second HAnd REuse, ripropone a Milano un progetto già presente in altre città europee. I principi che stanno dietro al negozio sono diversi.
Intanto è un negozio low cost perché i capi costano tutti meno di 12,50 euro.
In secondo luogo ha anche vocazione green, perché riciclare e riusare, anche i vestiti, riduce i rifiuti e l'inquinamento.
Infine, è un progetto solidale, perché dietro a tutto questo c'è la cooperativa Vesti Solidale, una delle affiliate al circuito Caritas. La Vesti Solidale è una cooperativa sociale che dà lavoro a persone svantaggiate: carcerati, disabili psichici e fisici, rifugiati politici, donne con percorsi di violenza o abuso alle spalle, persone uscite da percorsi di dipendenza da droga o alcool, ma sempre di più anche persone che si definirebbero “normali” e che stanno pagando pesantemente questa crisi: ultimamente ci sono anche molti cinquantenni che si sono ritrovati buttati fuori dal mondo del lavoro. Nel negozio invece hanno trovato impiego giovani precari che, pur con una laurea in tasca, non riuscivano a uscire dal tunnel infinito dei contratti interinali e, di conseguenza, non riuscivano a investire su nessun progetto di vita, inclusa una famiglia.
Inoltre i proventi della vendita dell'abbigliamento del negozio andranno a finanziare dei progetti di accoglienza e alloggi protetti per mamme in difficoltà con i loro bambini, proprio nello stesso stabile di via Padova 36.

Gli abiti messi in vendita vengono da diverse città italiane e anche da alcune piazze europee, come Parigi, Amsterdam, Berlino, c'è abbigliamento da uomo, da donna e molto anche da bambino.
Share non vuole trascurare la rete. Grazie a un sito internet e alla pagina Facebook i clienti possono seguire anche l'attività “dietro le quinte” e verificare che i proventi dei loro acquisti siano effettivamente impiegati nel progetto sociale.
E lo store non sarà solo spazio di vendita e acquisto, ma riserverà spazio anche a iniziative sociali e culturali, a laboratori di sartoria e cucito, si improvviserà passerella per gli stilisti del critical fashion. Insomma, più che un semplice negozio, come amano dire loro, potrebbe nascere una vera comunità.

Aperto dal martedì al sabato, h: 10.30 - 19.30 (orario continuato)
Tel: 02 39297800
email: share (at) vestisolidale.it


Share è solo una piccola parte del progetto ViaPadova36, che sarà inaugurato entro l'estate. Ci sarà anche un punto degustazione e vendita del caffè equosolidale in capsule. E poi alloggi ad affitto calmierato e un residence per accoglienza di mamme sole coi loro bambini, neo maggiorenni in uscita da comunità, rifugiati e richiedenti asilo, papà separati. 

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