Anche la nostra di Milano ormai ne ha parecchi.
Di cosa si tratta: sono apparentemente dei supermercati, dove però non possono accedere tutti ma solo famiglie inviate dai centri di ascolto, che hanno evidentemente delle difficoltà economiche, e non si paga coi soldi ma con una tessera punti.
I punti sono assegnati in base al reddito, e quindi al bisogno, e al numero di persone che compongono la famiglia.
La cooperativa Intrecci al momento ne gestisce due, uno a Garbagnate Milanese e l'altro a Varese, anche se i progetti per il futuro ne contemplano già altri due.
La particolarità dell'Emporio di Garbagnate è che fa parte anche di un progetto che si chiama VAI, Welfare in azione, finanziato da Fondazione Cariplo, che tra i tanti obiettivi ha anche quello dell'educazione finanziaria, per aiutare a gestirsi al meglio dall'economia domestica, la pianificazione finanziaria, la gestione dei risparmi.
Risorse e capacità tanto più importanti in periodi di crisi, e per famiglie sulla soglia della povertà che sono più a rischio indebitamento.
Chi e quante sono le famiglie che possono “acquistare” in questi Empori?
E come stanno andando queste esperienze? Funzionano?
Oliviero Motta è il responsabile della comunicazione della Intrecci, e sta seguendo molto il lavoro degli Empori.
L'ho intervistato per Radio Marconi, potete ascoltarlo qui:
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