venerdì 12 settembre 2014

Fermata: Lotto | In un'estate senza sole


Ha la pelle come un caramello scuro, un po' finto come il biondo dei suoi capelli. Insolito in questa estate quasi senza sole. Eppure la sua abbronzatura è vera, conquistata raggio dopo raggio in ciascun pomeriggio senza pioggia che ha passato a bordo vasca della piscina all'aperto.
Parla ininterrottamente con chi gli capita vicino, parla di sé, delle sue disavventure.
Oggi racconta di quando beveva: lo faceva già prima, un bicchiere di birra o di vino erano sempre di troppo. Ma poi, «durante», è stato lì che la situazione è degenerata. «Durante cosa?» chiede una delle due vicine di asciugamano, più per cortesia che per reale interesse.

«Durante la leva», risponde con sorpresa, come se fosse ovvio a chiunque.
«Quando ero a militare ero sempre ubriaco, sempre ciucco. Non stavo un solo giorno senza bere. Era un periodo terribile per me, e quello è stato l'unico modo per passarlo. Poi, tornato a casa, sono andato avanti così per un po'. Ma poco dopo ho capito, non potevo passare la mia vita in quel modo, mi sono fatto aiutare».
Ora non beve più, racconta orgoglioso e senza sosta alle orecchie delle vicine un po' imbarazzate.
«Non tocco più un bicchiere. È una brutta cosa la dipendenza. Non voglio più essere dipendente da niente, mai più». La sua voce è davvero convinta.
Poi, finalmente, qualche secondo di silenzio. Guarda le nuvole che sono comparse all'orizzonte, si acciglia e si alza buttando il suo asciugamano nella borsa.
«Per oggi il sole è andato, me ne vado anch'io - apostrofa di nuovo le due. - Passo alla Sisal, vado a giocare un po'. Ci vado tutti i giorni. D'altronde qualcosa bisogna pur fare».

Appena l'uomo si allontana le due ragazze, per la prima volta, si guardano in faccia. Una alza un sopracciglio e si lascia andare al sarcasmo: «Tutti i giorni a giocare alla Sisal. E per fortuna che non è più dipendente da niente!».


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